Il panettone, storia e segreti di questo iconico dolce italiano

Secondo la leggenda, questo dolce italiano nacque per caso nel XV secolo durante un pranzo di Natale. In quell’occasione, nella villa di un duca milanese, il cuoco bruciò il suo dolce nel forno cosa che portò uno dei domestici, un lavapiatti chiamato Toni, ad improvvisare un pane dolce che divenne un successo e fu ribattezzato ‘Pan di Toni‘. Preparò questo dolce con gli ingredienti che c’erano nella credenza: uova, farina, burro, agrumi e uvetta. Quell’invenzione ebbe un tale successo, e si diffuse così rapidamente, che gli abitanti del Ducato di Milano iniziarono a richiederlo nei panifici come “pane di Toni”, da cui l’abbreviazione di “panettone”.

Un’altra leggenda narra che fu creato per la prima volta dalle suore della città. Un angelo apparve loro in visita e le esortò a condividere la loro ricetta segreta con la gente di Milano, così iniziarono a produrlo e a condividerlo con tutti, commerciandolo attraverso piccoli negozi.

Il panettone si è ritagliato uno spazio imprescindibile tra la nostra tradizionale pasticceria natalizia e per i mesi a seguire in cui la gente smaltisce solitamente le scorte accumulate durante il Natale. È un pane dolce ripieno di frutta candita o cioccolato delizioso ed elegante come la sua città d’origine, Milano. Vediamo ora le chiavi per creare un buon panettone e per saper distinguere uno prodotto artigianalmente dai suoi imitatori.

Come riconoscere un buon panettone artigianale

Il panettone si mangia soprattutto durante il Natale, quando le famiglie si riuniscono per festeggiare insieme tra parenti e non possono fare a meno di questo iconico dolce che, insieme al pandoro, monopolizza le pasticcerie e i supermercati italiani dal mese di dicembre.

Oggi, il panettone viene consumato da tutte le classi sociali avendo un prezzo popolare e finisce per essere la base delle colazioni per tutto il periodo post feste natalizie.

Vediamo le caratteristiche principali di un buon panettone artigianale:

  • La pasta madre è l’elemento più importante del panettone. È la chiave numero uno che differenzia un buon panettone artigianale da quelli industriali. Senza lievito madre, un panettone non è nemmeno degno di essere chiamato con quel nome. Si può fare a casa: è semplice ma richiede dedizione e bisogna nutrirlo quotidianamente oltre a tenerlo in un luogo caldo senza trascurarlo.
  • Fare un vero panettone tradizionale e artigianale richiede tre giorni. Da quando si inizia a fare la pasta madre fino a quando il panettone è freddo e pronto da mangiare, passano non più e non meno di 72 ore. Quindi se ti vuoi cimentare nell’avventura di fare un panettone in casa, la prima cosa da fare è armarsi di pazienza e tenere a mente che dovrai fare un fermento naturale o una pasta madre e tenerla a temperatura controllata per ore per poi passare attraverso diverse fasi di impasto e fermentazione. Solo così il panettone avrà i suoi caratteristici alveoli.
  • Il panettone è fatto con ingredienti base: farina, zucchero, uova e burro. In questo modo, è essenziale che i prodotti siano della massima qualità in modo che il risultato sia eccezionale. Uova fresche, burro di prima qualità e farina con un’elevata percentuale di glutine che darà elasticità all’impasto.
  • Canditi e uvetta sono gli ingredienti tradizionali per il ripieno dei panettoni anche se ogni giorno c’è sempre più fantasia e varietà di panettoni. Tuttavia, un panettone non è né una scatola di sorprese che ammette al proprio interno qualsiasi ingrediente all’interno né una cupcake da provare con qualsiasi topping. Cioccolato, cioccolato bianco, scorza d’arancia, limone o altri agrumi sono tra i più diffusi tra le rivitazioni.
  • Sicuramente, in più occasioni, avremo visto l’immagine di una bottega tradizionale con tanto di panettone appeso a testa in giù. Se decidi di fare questo dolce in casa, sappi che dovrai farlo anche tu. È un passaggio fondamentale se vuoi che il tuo panettone non perda la sua bella forma a cupola dopo la cottura. Infatti, dopo essere passato in forno, andrà appeso a testa in giù per 4 o 5 ore, fino a completo raffreddamento.