L’abbigliamento vintage, una tendenza immortale

L’abbigliamento vintage è una tendenza sempre più popolare nella società moderna. Nell’ambito della moda, gli stilisti vintage prendono vecchi vestiti usati e li aggiornano negli stili attuali visti al giorno d’oggi. Lo stile vintage è iniziato intorno agli anni ’60 e ha avuto momenti di grande popolarità senza tramontare mai del tutto.

L’abbigliamento vintage è tornato in voga negli ultimi decenni diventando estremamente popolare tra gli adolescenti. I giovani amano indossare il vintage perché è facilmente personalizzabile e consente di dare vita a pezzi unici. Basta acquistare vecchi vestiti nei negozi specializzati o venduti dai commercianti di vintage e farli personalizzare nello stile che vogliamo.

Alcune persone potrebbero pensare che indossare abiti vintage sia strano perché non si adatta alle tendenze moderne. Tuttavia, molte celebrità sono state viste indossare abiti vintage che hanno fatto sembrare questa tendenza sempre alla moda.

Anche i più importanti siti di e-commerce tra cui Amazon e Ebay vendono articoli vintage.

Perché comprare vintage?

Molte persone, come detto, amano l’abbigliamento vintage perché trattasi spesso di pezzi unici e fatti a mano.

Questa tendenza rimarrà sempre popolare perché rappresenta un mix tra la vecchia cultura e le nuove idee nell’ambito della moda. Permette alle persone di indossare il passato essendo considerate alla moda nella società di oggi.

I vestiti che vengono acquistati come “di seconda mano” possono essere stati esposti o indossati solo per sfilate e spesso si tratta di pezzi unici a tutti gli effetti nuovi ma può capitare anche che abbiano macchie o segni di usura.

L’industria della moda vintage ha, inoltre, un grande impatto sull’ambiente. Il ciclo di vita dei vestiti, dalla fibra alla produzione di indumenti, la distribuzione, l’uso e lo smaltimento sono un importante fattore ambientale. Questa tematica solleva questioni relativi all’inquinamento causato dall’industria della moda lungo tutta questa catena del processo. Le persone stanno diventando sempre più sensibili al rispetto dell’ambiente ed è quindi necessario che anche l’industria della moda presti maggiore attenzione a questo problema.

Per capire il peso che riveste, l’industria del settore vestiario è diventata molto importante per l’economia di un paese come il Bangladesh che è classificato come il secondo più grande esportatore di indumenti in tutto il mondo, secondo solo alla Cina. Nello scorso decennio il Bangladesh ha esportato circa 23 miliardi di dollari di indumenti pronti e si prevede e l’industria tessile del paese si è moltiplicata dal 1980.

La produzione di indumenti genera rifiuti pericolosi tra cui tessuti, tinture, guarnizioni di pelle, rifiuti di lavorazione delle pelli e accessori metallici.

Lo smaltimento ecocompatibile di tali rifiuti può essere difficile da ottenere. Le unità di tintura tessile usano grandi quantità di acqua, la maggior parte della quale viene scaricata come rifiuto (la cosiddetta “acqua grigia”) dopo l’uso con un trattamento minimo o nullo. Queste acque grigie possono inquinare direttamente i corsi d’acqua o essere assorbite nel terreno, contaminando il suolo e le acque sotterranee.

L‘industria della moda è, infine, coinvolta anche nell’inquinamento atmosferico causato dai gas a effetto serra che vengono emessi quando si estrudono nuove fibre, si taglia e si cuce il tessuto, si attaccano passamanerie ai capi, in particolare bottoni di metallo o plastica o durante il processo di lavaggio a secco.

Ecco perché, spesso, comprare vintage può diminuire sensibilmente la produzione dando nuova vita a capi finiti nel dimenticatoio e salvaguardare l’ambiente.